Neonati bilingue? Adulti con una marcia in più

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Il doppio vantaggio di ascoltare e parlare una seconda lingua fin da piccolissimi sembra dare ai bambini bilingue una marcia in più.

Lo rivela uno studio canadese e americano della scorsa estate, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, la ricerca è solo l’ultima attestazione tra le tante che di anno in anno ci confermano che imparare le lingue sin da piccoli offre innumerevoli vantaggi, a partire dal nostro cervello!

Un team formato da studiosi della Concordia University di Montreal, in Canada, e della Princeton University, negli Stati Uniti, ha mostrato a 24 bambini bilingue (di lingua francese-inglese) e a 24 adulti di Montreal, immagini di oggetti a loro familiari.

In un esperimento i partecipanti hanno ascoltato semplici frasi relative a queste foto in una sola lingua o in un mix delle due lingue. In un altro esperimento, hanno ascoltato delle frasi in cui c’era un rapido passaggio tra le due lingue all’interno della stessa frase, seguendo un metodo chiamato “interruttore di lingua”, che ben rappresenta momenti di vita molto comuni in ambienti bilingue, si inizia una frase in una lingua e si termina la stessa frase nell’altra.

Monitorando i movimenti oculari dei partecipanti all’esperimento per capire quando e in che modo il cervello stesse “lavorando” nel passaggio veloce tra una lingua e l’altra, gli scienziati hanno osservato che le pupille si dilatavano sempre quando i partecipanti ascoltavano il cambio di linguaggio.

Questo particolare ha portato i ricercatori ad affermare che bambini bilingue molto piccoli, anche di soli 20 mesi, sono perfettamente in grado di controllare e gestire le due lingue.

Una capacità di questo tipo diventa un vantaggio cognitivo per tutta la vita ed ha effetti anche su altri aspetti dell’esperienza umana; adulti che sono stati bilingue molto precoci sembrano essere maggiormente in grado di svolgere “attività che richiedono il passaggio o l’inibizione di un elemento precedentemente appreso”, lo spiega spiega Casey Lew-Williams, co-autore dello studio.

Insomma, … the sooner we start to speak a second language, the better it is for us!